Troian Bellisario conosce il buio dell’adolescenza.
L’attrice 28enne interpreta Spencer Hastings nel teen drama “Pretty Little Liars”.
Bellisario è intelligente e intransigente, insomma, non è poi così diversa dal suo personaggio.
Parlami di te da adolescente: ti piaceva andare al liceo?
Beh, io ero una grande secchiona.
Avevo i capelli ricci, dei ricci giganti, sembravo un personaggio dei cartoni animati!
Ero davvero imbarazzante… Sono stata anche votata come ragazza più divertente, forse volevano solo ingraziarsi la mia persona.
Quindi hai usato l’umorismo per rompere il ghiaccio?
Esatto. Ed ero – e penso di esserlo ancora, nel profondo del mio cuore, una persona molto dark. Questo è uno dei mie lati che amo ed odio allo stesso tempo, ma io cerco solo di fare ridere tutti, per quanto possibile.
Essendo una “nerd”, cosa che condividi con Spencer Hastings, qual è la qualità che più condivi con lei?
Tutto. Quando sono andata a fare il provino per Spencer ho pensato che al 100% che lei non si sarebbe mai avvicinato alla mia persona. Ma dopo aver letto il copione ero sicura al 100% di essere io quella ragazza. Ero così preoccupata di essere perfetta, ottenere ogni merito, di essere la migliore in tutto e di essere ben voluta.
Così [con Spencer] ero come, oh, questa è la mia marmellata.
Come ti sei regolata con la scuola?
Mio padre vuole ancora che io diventi una scrittrice, e probabilmente una produttrice e regista. Pensa che sia il meglio per me.
Il che, probabilmente avrei fatto. Ma la loro più grande regola è sempre stata che se io avessi avuto intenzione di far qualcosa, avrei potuto farla durante le vacanze estive ed invernali. L’accordo consisteva nell’essere la studentessa migliore che potessi essere fino al collage, momento in cui avrei potuto studiare il mio mestiere. Ho potuto studiare la mia passione e nessuno ha potuto dirmi altrimenti, perché io ero stata una brava studentessa.
Quando iniziai la scuola di teatro USC fu il primo giorno della mia vita. Finalmente potevo essere la persona che avevo sempre desiderato di essere invece di essere chi volevano gli altri che io fossi.
Questo è anche il motivo per cui io mi sento tanto Spencer, perché gran parte della sua storia è stata cercare di essere chi voleva, non chi gli altri volevano che fosse.
So che hai detto di aver affrontato problemi personali in passato, come un disturbo alimentare. Cosa pensi della scuola superiore che porta le persone a rivolgersi a metodi malsani per affrontarla?
È una sorta di latitanza. Bisogna decidere se premere o meno il grilletto.
Al liceo si attraversano così tanti cambiamenti… Non è colpa dei genitori, è davvero difficile creare un ambiente sicuro che consenta al bambino di crescere lontano dalle proprie figure di riferimento, ma lo è anche crearne uno in cui il bimbo si senta a proprio agio a venire sempre a parlarvi.
Io personalmente mi sentivo come se il mio stato mentale e quello emotivo minacciassero di uscire ed ho lasciato fuori tutti coloro che avrebbero potuto odiarmi. Penso che un sacco di ragazzi tengano tutto dentro. È perché essi non sanno nemmeno chi siano.
La scuola è un luogo che ti mette automaticamente sotto i riflettori: cosa sei? Sei alta? Sei in forma? Sei così? Andateci. Siate felici.
Hai attraversato la fase dei parties al collage?
No, per niente. Perché quando arrivai al college volevo solo studiare quello avevo dovuto aspettare 18 anni della mia vita per fare.
Andai subito all’Hardcore in recitazione.
Le mie notti bianche trascorrevano con i miei amici, leggendo le opere teatrali e sperimentando le scene. Gli anni del college sono stati i più belli della mia vita. Penso che lo siano stati sopratutto il mio anno junior e senior. Era entusiasmante completarli e questo mi apriva varie possibilità e mi apriva la strada per la felicità.
Se potessi dire una cosa alla te stessa più giovane, cosa diresti?
Rilassati e goditi il momento.